È tempo di verdetti per la XXVI edizione del Tertio Millennio Film Fest: le Giurie hanno annunciato i film vincitori. Per la Giuria dei lungometraggi Il patto del silenzio di Laura Wandel è il miglior film in concorso, menzione speciale per Quei due – Edda e Galeazzo Ciano di Wilma Labate. Per la Giuria dei cortometraggi, Lili Alone di Zou Jing è il miglior cortometraggio, menzione speciale per Warsha di Dania Bdeir. La Giuria della Critica SNCCI ha assegnato il Premio per il miglior film a Quei due – Edda e Galeazzo Ciano e la menzione speciale a Return to Dust di Li Ruijun.

«La XXVI edizione del Tertio Millennio Film Fest è un esercizio compiuto di dialogo ecumenico e interreligioso – ha dichiarato mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo. – È un percorso che si nutre di relazioni con le comunità di gente fedi differenti che vogliono incontrarsi, dialogare, crescere insieme. Altro pilastro – chiave del successo di quest’anno – è la ricerca nelle cinematografie di tutto il mondo, di quelle opere che scavano nel mistero della vita, dei suoi segreti e desideri. I film di quest’anno ci hanno aiutato infatti a trovare delle vie per superare il mistero del Male. Abbiamo provato a fare incontrare la cinematografia migliore con il pubblico che ha voglia ancora di stupirsi e di vivere il cinema non come intrattenimento ma come possibilità di andare al senso delle cose».

CONCORSO LUNGOMETRAGGI

La Giuria dei lungometraggi, presieduta da Susanna Nicchiarelli e composta da Thomas Torelli, Delegato Unione Buddhista Italiana, Marina Piperno, Delegata UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche italiane, Wael Farouq, Delegato COREIS – Comunità Religiosa Islamica Italiana, Adamo Antonacci, Delegato Chiesa Valdese ha assegnato Premio Tertio Millennio Film Fest per il miglior lungometraggio a Il patto del silenzio di Laura Wandel con la seguente motivazione:

“Per averci immerso nel mondo di una bambina, per averci raccontato quanto possa essere tormentata l’infanzia, e per averci offerto, con il finale, uno spiraglio di luce, luce necessaria”.

Menzione speciale a Quei due – Edda e Galeazzo Ciano di Wilma Labate:

“Per l’abilità e inventiva con cui incrocia vicenda personale e memoria collettiva, raccontando i personaggi in un crescendo drammatico di circostanze di grande attualità ed interesse”.

CONCORSO CORTOMETRAGGI

La Giuria dei cortometraggi, presieduta da Ciro De Caro e composta da composta da Vittorio Emanuele Agostinelli, Delegato Cortile dei Gentili, Giada Bruno, Delegata Unione Buddhista Italiana, Adam Berardi, Delegato COREIS – Comunità Religiosa Islamica Italiana, Naomi Evelyn Hondrea, Delegata Chiesa Battista, ha assegnato il Premio Tertio Millennio Film Fest per il miglior cortometraggio a Lili Alone di Zou Jing con la seguente motivazione:

“Per aver saputo raccontare con delicatezza, rispetto e amore per un personaggio femminile forte e fragile allo stesso tempo, per la purezza dello sguardo cinematografico con cui mette in luce le ombre sugli aspetti anche più concreti di una realtà lontana e allo stesso tempo molto vicina. Per aver con coraggio e senza giudizio tolto un velo da un tema che può essere divisivo, mettendo al centro la stessa persona che troppo spesso – nelle situazioni in cui le donne si ritrovano a vendere il proprio corpo – si perde. Per averci fatto riflettere sui diversi valori dati alla vita e sulle risposte di una donna sola con la quale non si può fare altro che empatizzare; abbiamo deciso di premiare come miglior cortometraggio Lili Alone: un’opera che grazie al realismo dello sguardo, alla crudezza della regia e al rigore con cui l’autrice la mette in scena, ci fa vivere un dramma senza volerci consolare o assolvere, ma anzi ha il merito di lasciarci inquieti e pieni di dubbi”

Menzione speciale a Warsha di Dania Bdeir:

“Per avere saputo a mostrare un riuscito spaccato della routine di una giornata tipo di un protagonista che nasconde la sua vera essenza fino a quando si ritrova a dominare la città dall’alto di una pericolosa gru e ad abbandonarsi al richiamo della musica.

Per l’abilità con cui il cortometraggio riesce a catturare lo spettatore fin dai primi fotogrammi, con un ritmo crescente che porta a tenerti incollato per tutta la durata. E perché la narrazione parla dell’attuale discorso sulla fluidità di genere inserendola in un contesto nel quale essa viene vista come un peccato o una cosa proibita, vogliamo premiare con una menzione Warsha.

Mohammed è un siriano che vive in Libano, un operaio che amerebbe truccarsi e ballare indossando tute aderenti e tacchi a spillo, ciò non compromette la sua devozione a dio, dimostrata con la preghiera sulla gru, verso la fine del corto. è il ritratto di tutti noi, ognuno con le proprie sfumature, compromessi e apparenti contraddizioni.”

PREMIO DELLA CRITICA – SNCCI

Il Premio SNCCI per il Miglior Film è stato assegnato dalla Giuria, composta da Cristiana Paternò, Luigi Noera e Emanuele Di Nicola, a Quei due – Edda e Galeazzo Ciano di Wilma Labate, con la seguente motivazione:

“Per la capacità di restituire la brutalità del fascismo attraverso uno sguardo interno, la storia di Edda e Galezzo Ciano, ovvero due fascisti che finiscono per essere vittime della macchina del regime che loro stessi avevano alimentato; per la messinscena sofisticata che alterna materiale di repertorio a innesti di finzione, in un meccanismo solo apparentemente teatrale che trova una resa cinematografica memorabile”

La Menzione speciale è andata a Return to Dust di Li Ruijun con la seguente motivazione:

“Una parabola che vede protagonisti due reietti, uniti in un matrimonio combinato, che partendo da una posizione di debolezza ed estraneità riescono a costruire un rapporto di protezione reciproca e di autentico amore nonostante la durezza del contesto; per l’abilità nella costruzione dell’immagine, che mette in scena il paesaggio naturale e quello umano con spirito umanista raggiungendo un risultato estetico importante”.

PREMIO DELLA GIURIA NUOVI SGUARDI

Per la XXVI edizione del Tertio Millennio Film Fest, la giuria formata da un gruppo di studenti della facoltà di comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana ha decretato vincitore il film Speak no Evil, di Christian Tafdrup.

“Il lungometraggio ha prodotto nei partecipanti un confronto costruttivo sul concetto del bene e del male, sul libero arbitrio e sulla crudele realtà verosimile rappresentata. Colpisce, a proposito dell’inerenza alla tematica del festival, come la coppia “vittima” nel corso del film finisca per rassegnarsi al male senza reagire, ed è in questa metafora che si può identificare la società attuale.

In merito all’aspetto tecnico, spiccano strategie ben studiate dal regista e abilmente rappresentate: si riconoscono topoi appartenenti alla cultura cinematografica nordica, soprattutto nell’importanza e nei dettagli dei paesaggi che “abitano” il film, come ad esempio l’acqua torbida olandese in contrapposizione alla tranquilla e limpida piscina in Toscana (anche qui si riflette la metafora del male contro il bene), la potenza del vento che influenza i personaggi, il lungo viaggio in macchina da parte dei protagonisti lungo una strada desolata in mezzo alla foresta. Il tutto, accompagnato da una scelta musicale molto particolare, che fa scaturire nello spettatore un desiderio di conoscere ciò che appare misterioso, intrigante, quasi paragonabile al desiderio che pervade Bjorn (padre della famiglia danese) ogniqualvolta si trova ad affrontare la famiglia olandese”.

Menzione speciale a Il patto del silenzio di Laura Wandel: “La regista ci ha proposto il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza con lo sguardo della protagonista Nora, ponendo la camera ad altezza dello sguardo della piccola, includendo – o, viceversa, escludendo – tutto ciò che rientrava nel mondo e negli affetti della bambina. Apprezzabile, dunque, lo stile di ripresa utilizzato, che valorizza il mondo interiore dell’infanzia e dell’adolescenza”.